Terzo comma dell’articolo 31 del Decreto legislativo 286/1998:
il Tribunale per i minorenni può autorizzare l’ingresso o la permanenza di un familiare nel territorio italiano per un periodo determinato, anche in deroga alle altre disposizioni della legge, per gravi motivi legati allo sviluppo psicofisico del minore, tenendo conto della sua età e delle condizioni di salute. L’autorizzazione può essere revocata se i gravi motivi che ne giustificavano il rilascio cessano o se le attività del familiare sono incompatibili con le esigenze del minore o con la permanenza in Italia.
Di conseguenza i parenti di un minore privi di permesso di soggiorno hanno la facoltà di richiedere al Tribunale per i minorenni un’autorizzazione speciale per entrare o restare in Italia per un determinato periodo, nonostante le regole ordinarie sull’ingresso e la permanenza nel paese.
Il giudice, per l’autorizzazione al rilascio del permesso di soggiorno, dovrà considerare l’integrazione dell’intera famiglia in Italia e valutare se la presenza del genitore nel Paese sia davvero necessaria per il benessere del figlio. Di conseguenza, l’allontanamento o l’espulsione del genitore potrebbero arrecare seri danni alla crescita del bambino.
Chi può richiedere il permesso di soggiorno per assistenza minori?
I genitori (anche senza regolare permesso di soggiorno) di figli stranieri presenti in Italia possono richiedere il permesso di soggiorno per assistenza minori. È importante sottolineare che la presenza del genitore sul territorio italiano deve essere finalizzata all’assistenza e all’educazione del minore. In altre parole, se un genitore non si occupa del proprio figlio e la sua presenza in Italia non è essenziale per la crescita del figlio, non avrà diritto al permesso di soggiorno.
Qual è il significato di “gravi motivi”?
Fondamentalmente, si fa riferimento all’età del minore e al possibile danno che potrebbe subire nella sua crescita nel caso in cui il genitore straniero venga espulso.
Secondo la Corte di Cassazione, il giudice, nel decidere se concedere o meno un permesso di soggiorno, dovrà considerare il radicamento della famiglia nel territorio nazionale, il disagio psicofisico a cui il minore sarebbe esposto in caso di separazione dal luogo in cui ha i suoi interessi e relazioni, o in caso di allontanamento di uno o entrambi i genitori (Cass., Sez. VI-1, 2 dicembre 2014, n. 25508; Cass., Sez. VI-1, 2 dicembre 2015, n. 24476; Cass., Sez. I, 3 agosto 2017, n. 19433); e l’età tenera del minore (Cass., Sez. VI-1, 20 luglio 2015, n. 15191).
Documentazione necessaria
Per procedere con la pratica, è necessario presentare i seguenti documenti:
Dove si può richiedere il permesso per assistenza minori?
La richiesta può essere presentata direttamente presso la Cancelleria civile del Tribunale dei minorenni, senza la necessità di un avvocato. Tuttavia, è consigliabile consultare un professionista esperto per verificare i requisiti e evitare possibili complicazioni.
Quanto dura il permesso di soggiorno per assistenza minori?
Generalmente questo permesso di soggiorno ha una durata di 2 anni, al termine del quale è possibile richiederne il rinnovo presentando una nuova istanza al Tribunale dei minori.
Posso lavorare con il permesso di soggiorno per assistenza minori?
Certamente, questo tipo di permesso consente lo svolgimento dell’attività lavorativa
Posso convertire il permesso di soggiorno per assistenza minori in permesso di soggiorno per lavoro?
Il nuovo decreto sull’immigrazione del 2020 consente la conversione del permesso di soggiorno per assistenza minori in un permesso di lavoro prima della scadenza. Dopo 5 anni di possesso, sarà inoltre possibile richiedere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Il rilascio del permesso è condizionato dall’età del minore?
No, tuttavia se il minore è in tenera età, la necessità di avere accanto una figura genitoriale è fondamentale.
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